La tassazione sugli immobili residenziali vale 53 miliardi – Blog Banca Delle Case

Nel 2013 la tassazione sugli immobili residenziali varrà per le casse dello Stato 53 miliardi di euro, il 23% in più rispetto a soli due anni or sono. Questa la risultanza di uno studio del Sole 24 Ore.
Partendo da questo dato è facile intuire quanto la battaglia sull’Imu, che dovrebbe vedere lo scontro finale entro il 31 agosto (promessa del premier Enrico Letta), sia decisiva per le sorti del mercato immobiliare, già afflitto da una crisi strutturale e messo in ginocchio da un sistema fiscale asfissiante.
Dall’elaborazione del Sole 24 Ore emerge però anche un dato interessante: ogni anno le agevolazioni inerenti alla riqualificazione e al possesso di immobili residenziali costano allo stato 10 miliardi di mancato gettito diretto, che potrebbero arrivare a 14 miliardi se verrà abolita la tassazione Imu sulla prima casa (l’eccezione degli immobili di lusso riguarderebbe appena 100mila unità su 17 milioni). Un sacrificio che a ben vedere viene più che ripagato con l’extra-gettito Iva e conseguente al giro d’affari che boccate d’ossigeno con i bonus fiscali riescono a generare.
Senza le detrazioni (nel 2011 quelle del 36% e 55% sono costate 3,6 miliardi, 3,9 nel 2012) molti lavori di restauro o riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare residenziale non sarebbero stati commissionati, o sarebbero stati pagati in nero: grazie agli incentivi – prorogati e allargati dopo un estenuante lavoro di pressing di costruttori edili e agenti immobiliari – l’erario incasserà in Iva e imposte dirette versate dalle imprese ben più di quanto perso per la concessione dei bonus.
È giunta dunque l’ora di rivedere la tassazione sugli immobili residenziali: il riordino dei conti pubblici e la ripresa del mercato non passano certo da una asfissiante quanto miope pressione fiscale.