Prezzo delle locazioni giù, ma sono sempre troppo care

Non si può parlare di mercato immobiliare senza considerare quello delle locazioni. Case in affitto e appartamenti in vendita sono legati a doppia mandata perché, in linea di massima, la necessità di “tetti” è tendenzialmente sempre la stessa, quindi, calando il mercato delle compravendite inevitabilmente cresce quello delle locazioni. A questo va aggiunto il fatto che chi non riesce a vendere una casa “rimedia” mettendola in affitto, questo perché su un immobile vuoto pesa il balzello dell’Imu.

Dati alla mano, a fronte di un calo del 25% delle compravendite fatto registrare nel 2012 e di una contrazione del 14% nel primo trimestre di quest’anno, c’è un aumento di contratti di locazione registrati pari al 15% in due anni: si è passati da 1,252 contratti nel 2010 a 1,445 milioni del 2012 (dati del ministero dell’Economia).

Nonostante l’indubbio aumento della richiesta di case in affitto, il prezzo dei canoni di locazione ha seguito un andamento controtendenza facendo registrare un calo. Nel solo 2012, infatti, è stata registrata una contrazione del costo dei canoni di locazione pari al 4% su base annua. Si tratta di una tendenza negativa che dura da cinque anni e che, nelle grandi città, ha portato il costo degli affitti giù del 16%.

Se si analizzano i canoni di locazione delle 13 più grandi città d’Italia, si può notare come negli ultimi anni il prezzo dei canoni di locazione non è mai cresciuto. La città che durante il 2012 ha fatto registrare il calo maggiore è Padova, con una contrazione del prezzo degli affitti del 6%. La città del Veneto è seguita da vicino da Bari, dove il calo è stato del 5,9%. Sempre considerando i dati che arrivano delle 13 città più popolose d’Italia, si nota che Firenze è quella dove nell’ultimo anno la discesa dei canoni è stata la più contenuta (-3%). Il caso del capoluogo toscano, però, è curioso, infatti è la città che dal 2008 ha fatto registrare la contrazione dei prezzi maggiore: bel il 23% in meno. Un caso simile a Bologna, dove nell’ultimo anno il calo è stato nella media, ma negli ultimi cinque c’è stata una contrazione complessiva del prezzo delle locazioni pari al 20%.

Nonostante il complessivo calo dei prezzi, mediamente i canoni di locazione rimangono alti: per affittare 75 metri quadrati servono 980 euro in centro città e 570 in periferia. Le città più care sono, ovviamente, Roma e Milano. Nel centro storico della Capitale i canonici 17 metri quadrati possono costare anche 2.000 euro al mese, mentre in periferia si scende a 900 euro. Nel centro del capoluogo della Lombardia ci vogliono, invece, quasi 1.600 euro, contro i 780 della periferia. Tra le città più popolose, le più economiche sono Catania (dove la forbice è tra i 630 euro del centro e i 400 della periferia) e Torino  (830 e 500 euro).

“Nonostante l’indubbio aumento della domanda di case in affitto – commenta Luca Dondi, responsabile real estate di Nomisma – il settore locativo ha visto negli ultimi anni progressivamente ridursi i valori di mercato. L’affitto è una scelta spesso obbligata, che nulla ha a che vedere con strategie di differimento dell’acquisto. Si tratta di una domanda economicamente debole, per la quale i canoni di mercato, nonostante la flessione, rappresentano un fardello molto spesso insostenibile e la morosità una prospettiva tutt’altro che remota”.