Gli stranieri vedono ancora il Belpaese per la bellezza che ha e, ovviamente, chi si affaccia sul nostro mercato immobiliare al di fuori dell’area euro, trova anche prezzi particolarmente convenienti. Probabilmente anche per questa ragione sono i britannici ad essere maggiormente interessati alle proprietà nello Stivale. La sterlina di questi tempi si è molto rafforzata sulla moneta unica europea e la diminuzione dei prezzi che c’è in Italia si unisce alla convenienza che già di per sé si ha grazie al cambio monetario.
Vanno sempre bene gli acquisti anche dagli Stati Uniti, nonostante il dollaro non abbia così tanto aggio sull’euro. La differenza a quelle latitudini è data dal fatto che negli States la ripresa è già cominciata e di conseguenza si è ripreso a lavorare, a risparmiare e, finalmente, ad investire. Risultati positivi anche dal Canada e, ovviamente, dalla Russia che concentra le proprie attenzioni sulle proprietà di gran lusso.
Le agenzie immobiliari, dunque, devono attrezzarsi e fare studiare bene l’inglese agli agenti ma anche il russo e lo spagnolo. Lo spagnolo, sì. Ma non perché dal disgraziato paese iberico (che sta effettivamente peggio della nostra penisola) arrivino orde di compratori per le italiche proprietà. La ragione è opposta. Perché i dati del primo trimestre 2013 della Camera di Commercio nazionale spagnola hanno dimostrato che gli italiani che comprano casa in Spagna (dove c’è stata una bolla speculativa nel settore edile che ha fatto letteralmente crollare i prezzi) sono aumentati in un anno del 13%.
Ecco perché per un’agenzia immobiliare italiana legarsi ad una struttura parallela in Spagna potrebbe aiutare a portare a termine dei buoni affari. Sì perché la presenza di agenzie immobiliari nostrane all’estero è praticamente inesistente e invece il mercato sarebbe florido (dall’esterno verso l’interno ma, come appunto dimostrano i dati spagnoli, anche viceversa). Ma la gran quantità di chance che avremmo rischia di essere gettata al vento per colpa della poca lungimiranza che fin qui ha caratterizzato le agenzie italiane che non hanno mai ritenuto necessario farsi conoscere oltreconfine grazie alla conoscenza delle lingue dei propri agenti.
Ora la Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari professionali) sta cercando di reagire a tutto questo anche se esistono anche altri problemi che non sono imputabili alle agenzie immobiliari, è il caso della quantità incredibile di scartoffie che è necessaria per portare avanti una compravendita. Una burocrazia che in tanti altri paesi non esiste e i cui cittadini, a differenza di quelli italiani che se ne sono ormai fatti una ragione, non sono disposti a sopportare. Si tratta di una stima piuttosto empirica ma che rende in qualche modo l’idea di quale freno di tratti per la nostra economia: circa un 15% degli stranieri rinuncia per colpa della burocrazia a un potenziale affare in Italia, fa sapere l’Ocse (anche se nel calcolo sono incluse anche le compravendite aziendali).