Ance, Milano: eliminare i legacci burocratici per liberare la ripresa – Blog Banca Delle Case

Alla manifestazione ha preso parte anche il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, il quale è parso pessimista dicendo che in fondo al tunnel della crisi non c’è nessuna luce, ma è presente soltanto un lumicino, nemmeno tanto luminoso.

Il momento più significativo della giornata è stato la lettura di 100 cavilli della burocrazia italiana. Strozzature che impediscono al sistema di essere dinamico e snello e di ripartire. Il presidente di Assimpredil Ance, Claudio De Albertis, ha annunciato: “Abbiamo creato un sito per tutti i cittadini, dove ognuno può dare una chiave di lettura per la sburocratizzazione”. Un portale all’interno del quale si può provare ad eliminare tutti i legacci burocratici che bloccano lo sviluppo del nostro Paese.

L’obiettivo proposto è quello di tagliare i costi della burocrazia per eliminare i vincoli che bloccano le imprese, in questo modo si possono liberare risorse utili per lo sviluppo e la competitività delle imprese. Secondo i rappresentanti dell’Ance a Milano non è da sottovalutare nemmeno il fatto che la semplificazione burocratica del Paese sarebbe una riforma a costo zero. “Il mercato – ha aggiunto De Albertis – ha bisogno di regole certe per crescere: gli investimenti sono congelati perché mai come ora non vi è certezza del diritto e vi è ancora meno certezza dell’azione amministrativa”.

Da davanti Piazza Affari i costruttori edili hanno denunciato anche che fino ad oggi la crisi non si è mai fermata. I dati sciorinati ieri, rispetto a quelli denunciati nella “prima giornata della collera” (il 13 febbraio 2013, ndr), evidenziano la continua perdita di posti di lavoro nelle costruzioni, contrazione che dall’inizio della crisi è arrivata a 446.000 posti di lavoro bruciati. Inoltre, se si considerano anche i settori collegati alle costruzioni, si arriva a 690.000 posti di lavoro in meno. Si tratta di un dato “monstre” che si aggiunge alla crescita esponenziale delle ore di cassa integrazione guadagni, che sono passate dai 40 milioni del 2008 ai 140 del 2012. Senza considerare che nei primi 4 mesi del 2013 la Cig è cresciuta del 26% rispetto allo scorso anno.

Secondo il numero uno di viale dell’Astronomia a Milano, la situazione non è facile, tutt’altro, e lo testimoniano i nove trimestri consecutivi di recessione fatti registrare nel nostro Paese. Nel mirino di Squinzi c’è pure il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, reo di aver rilasciato dichiarazioni ottimistiche. Il presidente degli industriali italiani appoggia pienamente la manifestazione dei costruttori edili in quanto “le vessazioni sono ciò che ci impediscono di ripartire”.

Squinzi è stato chiaro e cristallino: “Abbiamo il dovere di protestare contro le vessazioni che affliggono il mondo delle costruzioni anche perché il settore può essere quello che può far ripartire il Paese ma non può confrontarsi giorno dopo giorno con vessazioni di ogni tipo”.