La rivoluzione inizia già dagli annunci i vendita, i quali devono obbligatoriamente presentare quattro parametri: la classe energetica dell’edificio, la prestazione energetica globale, l’indice di raffrescamento dell’involucro (EPe,invol) e l’indice di riscaldamento dell’involucro (EPi,invol).
Ma andiamo con ordine, la classe energetica dell’edificio è la certificazione della casa dal punto di vista energetico che dota l’immobile di un vero e proprio “punteggio” che tiene conto della sua maggiore o minore capacità di sfruttare le risorse energetiche, in primo luogo rispetto alle sue necessità di riscaldamento. La prestazione energetica globale, invece, è l’indice che rappresenta quanta energia viene consumata affinché l’edificio (o l’unità immobiliare) raggiunga le condizioni di comfort per il riscaldamento invernale, la produzione di acqua calda sanitaria, il raffrescamento estivo e l’illuminazione artificiale.
Diversamente l’indice di raffrescamento dell’involucro (Epe,invol), esprime il fabbisogno annuo di energia termica per il raffrescamento estivo dell’edificio riferito all’unità di superficie utile o di volume lordo, espresso rispettivamente in kW/mq anno o kWhmc anno. Analogamente, l’indice di riscaldamento dell’involucro (EPi,invol) rappresenta l’energia “dispersa” dalla casa, e dipende dalle dispersioni, dalla ventilazione, dagli apporti interni e da quelli solari. In altre parole, un edificio con un EPi,invol alto disperde molta energia e quindi avrà di conseguenza una classe energetica non eccellente.
Chiarito questo, è bene dire che l’Ape può essere rilasciato soltanto da esperti qualificati e indipendenti, che non abbiano, conflitti di interesse rispetto al fabbricato che devono certificare. Proprio per questo, chi avesse intenzione di vendere o affittare una casa può chiedere consiglio al proprio agente immobiliare, il quale saprà sicuramente consigliargli il miglior certificatore possibile. Una volta redatto, l’attestato è valido per dieci anni, a meno che nel frattempo l’immobile non venga sottoposto a una riqualificazione tale da cambiarne le caratteristiche di consumo (ad esempio, con la sostituzione degli infissi) o che non vengano eseguiti le manutenzioni e i controlli degli impianti fissati dalla legge.
Infine, un consiglio, non confondere l’Ape con l’Attestato di qualificazione energetica (Aqe). L’Aqe è stato un documento transitorio ormai non più accettato che non riporta la classe energetica dell’edificio e può essere redatto dal progettista o dal direttore dei lavori dell’immobile in questione. È capitato che i soliti “furbetti” spacciassero l’Aqe per l’Ape. Anche per questo è bene chiedere il supporto del proprio agente immobiliare.