Una querelle, quella dell’imposta sulla prima casa, che da anni aggiunge incertezze davvero nefaste per il mercato immobiliare. In principio era l’Ici, poi ne è stata tolta una parte per i ceti meno abbienti e solo sulla prima casa, quindi è stata cancellata del tutto. Dopo un anno al posto dell’Imposta comunale sugli immobili è arrivata l’Imposta municipale unica: un salasso per i proprietari di immobili, essendo le aliquote mediamente molto più alte di quelle previste dalla precedente patrimoniale. Nella campagna elettorale che ha portato alle elezioni di febbraio scorso sull’Imu si è detto di tutto: “Sarà rimodulata”, “Sarà cancellata per le prime case”, “Verrà restituita anche quella già pagata”. La nascita travagliata dell’esecutivo sorretto dalla strana maggioranza Pd-Pdl ha portato al congelamento della tassa sulla prima casa, ma la parola fine, ossia se dovrà essere pagata o meno, in che misura e da chi, non è ancora arrivata. Per il bene del mercato immobiliare sarebbe opportuno che giungesse davvero a fine mese.
Intanto si è appreso che non tutti gli italiani sono uguali, almeno di fronte al fisco: un abitante di Siena paga fino a 900 euro al mese, solo per la prima casa in media 239 euro; un abitante di Crotone ne paga appena 10 di euro (una differenza del 240%). Siena è un buona compagnia: a Milano si arriva 856,89 euro, a Roma a 810,61. Nella top ten delle città in cui i residenti pagano più Imu ci sono solo città del Centro Nord. Si sta decisamente meglio al Sud: a Iglesias la media è di 163,22 euro, a Crotone 164,51, a Lanusei 182,10.
Anche guardando solo all’Imu sulla prima casa, la disparità tra aree geografiche non si attenua: rimane Siena sul più alto scalino del podio (239,63 euro), seguita dalla Capitale (216,26 euro) e da Torino (196,12 euro). L’Imu prima casa come detto arriva appena a 10,95 euro a Crotone. Ma non va peggio a chi vive a Sanluri (20,32 euro), Caltanisetta (21,91 euro), Villacidro (22,42 euro) ed Enna (23,08 euro). Dallo studio, elaborato dall’ex senatore Marco Stradiotto, emerge con tutta evidenza che tra Ici e Imu a cambiare non è solo il nome: a Taranto l’imposta sulla casa ha subito un incremento del 78,53% (a 56,85 euro nel 2012). Aumenti record pure ad Ancona (+54%, giunta a 133,63 euro) e Siena (+53%). Chi vive a Crotone invece ci ha notevolmente guadagnato, visto che il decremento medio è stato 67,82%. L’avvento dell’Imu è stato un “grande affare” pure per chi abita a Cuneo (-48,89% a 39,18 euro) e a Pesaro (-38,55% a 41,29 euro).