Riqualificazioni, il punto di forza del mercato immobiliare

Far ripartire l’edilizia e dare ossigeno al mercato immobiliare si può, anzi si deve. Si potrebbero creare 600mila posti di lavoro, un punto di forza, e mettere in moto investimenti per tre punti di Pil, ossia per 45miliardi di euro.

Tutto ciò solo spingendo il piede sull’acceleratore della  riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, sotto il profilo non solo estetico e funzionale, ma anche energetico, sismico e idrogeologico. Una virata decisa verso il recupero dell’enorme patrimonio immobiliare costruito in prevalenza negli anni Settanta e Ottanta che tra l’altro consentirebbe di sfuggire a un prevedibile tracollo di prezzi: in Spagna ad esempio, la spinta eccessiva sulle nuove costruzioni ha portato a un taglio dei prezzi sullo stock di edifici di bassa qualità pari all’80% del valore.

I numeri non sono indifferenti: basti pensare che dal 2009 l’edilizia ha visto sparire 120mila posti di lavoro all’anno, cioè 329 al giorno. Con un serio investimento nella direzione della riqualificazione immobiliare, oltre a produrre un significativo impatto ambientale positivo, verrebbero riattivati oltre la metà dei lavoratori attualmente senza stipendio e rimesse in circolo risorse per nuovi investimenti pari appunto a 45 miliardi di euro (dati Fillea-Cgil e Punto su Legambiente).

Se sul piano dell’efficienza energetica il messaggio promosso dalle associazioni di categoria sembra aver trovato finalmente ascolto, con il rifinanziamento e l’estensione degli ecobonus, sul piano idrogeologico e sismico il lavoro da fare è ancora tanto. Basti pensare che oltre il 60% del patrimonio edilizio italiano è stato edificato prima del 1971, ossia ben tre anni prima che entrasse in vigore la legge antisismica; e, senza ricorrere a dati statistici, basta vedere cosa succede ad ogni terremoto, con crolli e danneggiamenti degli edifici che non trovano paralleli in nessuno dei Paesi economicamente sviluppati.

Stessa cosa si può rilevare guardando alle tante alluvioni e inondazioni che anno dopo anno vanno ad arricchire un panorama degli orrori senza pari: secondo il Consiglio Nazionale dei Geologi sono circa sei milioni gli italiani che abitano in aree ad elevato rischio idrogeologico.

Il punto giusto per dare ossigeno alla ripresa è proprio questo: la disponibilità dimostrata recentemente dagli investitori stranieri, attratti da eventi come l’Expo 2015, andrebbe monetizzata il più possibile. Risultano fondamentali inoltre le recenti aperture di Bruxelles sull’allentamento dei vincoli di bilancio comunitari, con l’annuncio della possibilità di non rispettare gli obiettivi di deficit annui attribuiti ad ogni singolo paese, purché ciò sia dovuto ad investimenti in grado di produrre miglioramenti strutturali del quadro economico e di bilancio dei singoli stati membri.

Assoimmobiliare ha lanciato una proposta chiara e razionale: si approvi una legge urbanistica nazionale, che codifichi un linguaggio standard, sulla base del quale i singoli enti locali possano costruire dei piani nei dettagli.

In questo pacchetto normativo potrebbero essere inseriti incentivi che rendano appetibili interventi di riqualificazione edilizia, magari giocando sull’attribuzione di volumi aggiuntivi per costruzioni che si sviluppino in verticale. Un esempio su tutti: nella città di Milano, che si appresta ad ospitare l’Expo, ci sono oltre 700 ettari di immobili completamente abbandonati, in una delle zone del Paese attualmente più appetibili e che maggiormente necessitano di una consistente riqualificazione urbanistica, finalizzata a ricavare nuovi spazi da mettere a disposizione della comunità. Ci sono i soldi, ci sono gli immobili da riqualificare: c’è tutto per costruire una città migliore e più vivibile e con essa favorire la ripresa del comparto immobiliare.

L’obiettivo della riqualificazione energetica è diventato sempre più importante negli ultimi anni: non solo permette di ridurre i consumi e le spese, ma soprattutto fornisce un grande aiuto al pianeta. Conoscere i propri consumi è molto importante per ridurre gli sprechi energetici. Non dimenticare di assicurarti sempre, tramite le operazioni di voltura o subentro, una delle migliori offerte presenti sul mercato. Se necessario potrai richiedere l’allaccio di un nuovo contatore e quindi una nuova attivazione delle utenze.