In queste ore non si fa che parlare del “Governo Conte Bis” ma, dalla prima bozza del programma, l’immobiliare non sembra essere una delle priorità di questo nuovo governo. Ciò potrebbe essere da un lato visto come una buona notizia: significherebbe una preservazione degli incentivi già presenti e nessuna modifica per gli aggravi fiscali. D’altra parte però non sarà certo un vanto per il nuovo esecutivo non prevedere alcuna modifica strutturale per un settore che per crescere ha bisogno di molta cura ed attenzione. La mancanza dell’immobiliare all’interno del progetto del nuovo governo ha suscitato diverse reazioni e commenti, tra cui quello del Presidente Nazionale Fiaip, Gian Battista Baccarini: “Il mercato immobiliare è il grande assente all’interno dei 26 punti della bozza programmatica proposta da M5s e PD. Ancora una volta, pur rappresentando il 20% del Pil, il settore non è nemmeno citato. Facciamo appello alle forze politiche che si stanno apprestando a governare
l’Italia, perché possano valutare attentamente le politiche messe in campo da tutti i Paesi Europei nei confronti dell’immobiliare, politiche che hanno
permesso a Spagna, Francia e financo alla Grecia di aumentare le ercentuali del loro prodotto interno lordo”. Secondo il presidente di Fimaa, Santino Taverna, maggiore attenzione andrebbe rivolta verso il bisogno degli operatori immobiliari di ritrovare fiducia con il supporto di un governo che lotta contro il fenomeno del dumping fiscale delle grandi multinazionali, oltre a puntare su strategie di riqualificazione in grado di valorizzare gli immobili anche dal punto di vista infrastrutturale e di decoro urbano. Il primo passo suggerito dal presidente Taverna è: “Impostare una legge di bilancio che contribuisca a rimettere in moto la crescita del Paese. Le risorse possono essere trovate dal riordino e dalla riduzione della spesa pubblica improduttiva, dalle dimissioni del patrimonio immobiliare e dal contrasto e dal recupero di evasione ed elusione fiscale”. Un altro tema che sarà affrontato dal nuovo governo è quello complessivo del social housing, che consenta ad operatori industriali pubblici di disporre
di tutto il patrimonio pubblico disponibile, di ristrutturare edifici pubblici
abbandonati e dare risposte a segmenti di domanda diverse a prezzi diversi. E’ difondamentale importanza quindi che “il governo della novità” metta al centroil tema della casa.