I risparmi degli Italiani finiscono nelle seconde case

Da un’indagine svoltasi in Friuli Venezia Giulia sembra che sempre più persone con risparmi da parte stiano investendo in una seconda casa in una località turistica in regione.

La situazione pre-pandemia

Il fenomeno fino all’anno scorso era di carattere completamente inverso. Erano i proprietari di seconde case a volersene disfare vista l’ombra della crisi economica e costi di gestione e manutenzione in aumento (dalle bollette, agli interventi condominiali programmati).

La facilità e I costi di viaggio sempre più abbordabili degli ultimi anni hanno portato soprattutto I più giovani (come I figli dei proprietari) a scegliere altre opzioni per trascorrere le vacanze. Allo stesso tempo, I proprietari ormai anziani hanno rinunciato ai trasferimenti verso la seconda casa, lasciando spesso appartamenti chiusi anche per anni. Complice la non necessità di liquidità o la mancanza di offerte economiche soddisfacenti.

Nuova spinta nel mercato delle seconde case

Già dall’estate dell’anno scorso invece c’è stata il riaccendersi della domanda. Un primo aspetto del fenomeno e che I risparmi di molte famiglie non sono affatto diminuiti, anzi. Nell’ultimo anno e mezzo, con spese mediamente ridotte, il supporto economico del governo e qualche buon investimento, la liquidità a disposizione è mediamente aumentata.

Alcuni dei fattori in campo sono anche il desiderio di investire sul mattone e il darsi l’opzione di trascorrere le vacanze in ambito locale in tempi di incertezza da Covid-19.

Anche il fenomeno dello smart working ha contribuito, permettendo ad alcune categorie di lavoratori, sia pubblici che privati, di lavorare da dove meglio desiderano. Con la possibilità di passare intere settimane al mare o in montagna (connessione internet permettendo).

Il fenomeno ce lo spiega con parole sue anche il presidente di Fimaa della provincia di Udine: Domini Lino.

Il mercato delle seconde case è in movimento per un semplice motivo: la pandemia. I segnali sono spesso ancora negativi e i contagi non calano. Le regioni turistiche rischiano di andare in zona gialla (vedi la Sicilia n.d.r.) o peggio; le persone preferiscono non rischiare. I vacanzieri non solo non vanno all’estero, ma evitano in alcuni casi di andare fuori regione. Se si conta poi che i depositi in banca sono aumentati, che i finanziamenti sono sono ai minimi termini, la gente è preoccupata dalla patrimoniale e non vuole tenere i soldi fermi sul conto, il mattone rimane un buon investimento”.

Continua riguardo alle tipologie di immobili sui quali investire:

Ci sono le grandi metrature che negli anni mantengono il loro prezzo nonostante le oscillazioni periodiche, e ci sono i miniappartamenti che sono scelti non per essere occupati direttamente dall’acquirente, ma per essere messi in affitto, garantendo un ottimo rendimento. Sono molte le persone che possono spendere 120.000 euro per un appartamento al mare.

Domini dedica un pensiero anche alle attività commerciali:

Un negozio o un ristorante sotto casa che funzionano comportano l’aumento del valore immobiliare. Vedere locali sfitti o vuoti è una perdita per tutti. A chi vuole fare un buon investimento consiglierei l’acquisto di un negozio lungo una strada di passaggio. I negozi al mare non risentono della concorrenza dell’online. Se una persona si trova a Udine e vede un vestito in vetrina, va a casa e lo ordina su Internet. Se vede lo stesso abito al mare, se lo compra subito. Qui il web non fa concorrenza”.

La situazione a Lignano e Bibione

Un altro punto di vista autorevole è quello che ci viene dato da Sergio Brugnera de L’Agenziaonline.it di Lignano Sabbiadoro. Riguardo alle località turistiche al confine tra Veneto e Friuli Venezia Giulia commenta:

Gli acquirenti vengono principalmente dal Triveneto, ma sono in aumento anche quelli provenienti da Austria e Germania (soprattutto dalla Baviera) rispetto al 2020

Lignano del 2019 faceva il 4,4% di compravendite di tutta la regione, nel 2020 solo il 4% perdendo di più rispetto al mercato residenziale. La città balneare, infatti, ha avuto un calo delle compravendite nel 2020 del 15% nonostante le numerosissime richieste

Il motivo è da identificarsi nel lockdown, che ha bloccato la stagione prediletta per le compravendite: la primavera. Per la poca offerta di immobili in vendita sono addirittura stati tolti immobili dalle affittanze e dalle vendite per utilizzarli a titolo familiare, dopo anni che erano lasciati in gestione alle agenzie

Conclude Brugnera:

Sono certo che chiuderemo l’anno con un aumento delle vendite molto importante, anche se manca ancora molta offerta di immobili usati. Per quanto riguarda i prezzi, si stima un aumento di prezzo del 5%

Seconde case in montagna

Per le località di montagna lo scenario in Friuli Venezia Giulia è sempre piuttosto positivo, con la domanda che supera l’offerta. Questa è alimentata soprattutto da famiglie locali, del Veneto o della Lombardia, sempre in qualche modo legate alla zona della montagna per origine o soggiorni passati. I prezzi per case con giardino nelle Prealpi Giulie sono piuttosto abbordabili, soprattutto a causa dello spopolamento di alcuni borghi. Quasi nessuno compra per investimento ma per utilizzare direttamente l’immobile.

Per chi desiderasse vendere, la richiesta è soprattutto per case ristrutturate e pronte all’uso. Spesso il premium rispetto ad una casa in cattivo stato è anche di 2/3.000 euro al metro quadro.

Sergio Brugnera fornisce alcuni consigli per le compravendite:

È bene rivolgersi a un agente immobiliare professionale perché è sempre più importante essere scrupolosi in materia urbanistica e documentazione, per evitare sgradite sorprese. Nel nostro caso ci avvaliamo delle nuove tecnologie come il virtual tour o le visite in 3D che permettono di visionare l’immobile anche a chi vive lontano. Infine l’agente sa indicare il prezzo di mercato reale sia a chi deve comprare sia a chi vuole vendere”.

Un caso felice sembra essere anche il comprensorio dello Zoncolan: Sutrio, Ovaro, Arta Terme e dintorni. Grazie all’interesse turistico derivante dal polo sciistico, dei ciclisti attirati dalle salite viste al Giro e dalla valorizzazione del centro termale.

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